in partnership con
Sincro

Visions

Prezzo inizio copertura 0.59 €

Il grafico esprime la variazione percentuale a partire dal prezzo di inizio copertura avviata il 23 Settembre 2020

Avvertenze - I contenuti di questa pagina non rappresentano un invito all'acquisto o cessione di strumenti finanziari.

12 ottobre

TODO CAMBIA - CRESCITA FINANZIARIA ORGANICA

Nel 1962, un poco più che trentenne Warren Buffett iniziava ad acquistare azioni di Berkshire Hathaway, una società tessile nata dalla fusione di più aziende, le cui origini risalivano al 1839. Il giovane Buffett, discepolo del padre del value investing Benjamin Graham, aveva scovato potenziale inespresso nella relazione tra produzione e numero di stabilimenti e poco a poco ne divenne azionista di maggioranza. Ma un talento finanziario quale quello di Buffett e del suo socio di sempre, Charlie Munger, non poteva limitarsi all'industria tessile che tra l'altro non era mai riuscita a recuperare i livelli precedenti la prima guerra mondiale. Fu così che nel 1967 la Berkshire Hathaway iniziò a fare incursioni finanziarie e corporative al di fuori del suo business di riferimento, in particolare nel settore delle assicurazioni, ritrovandosi di lì a poco come protagonista sui mercati finanziari mondiali. Quando nel 1985 venne chiuso l'ultimo stabilimento tessile della Berkshire Hathaway, la società era ormai un colosso finanziario che possedeva quote delle più grandi società statunitensi, dalla Coca Cola ad American Express, passando per Procter & Gamble, IBM e tanti altri big dell'economia statunitense. Ciò che per più di 100 anni era stata una piccolissima realtà industriale, divenne nel giro di 40 anni un impero finanziario che avrebbe fatto scuola attraverso l'operatività di Buffett e Munger, arrivando a competere con le grandi banche d'affari e investimento e a superarle di gran lunga (e a salvarle pure!). Uno straordinario percorso capitalista iniziato tra macchinari e utensili per produrre stoffe e panni. Un percorso talmente unico nel suo genere che è difficile trovarne imitazioni sul mercato americano. Tanto più in Italia. Al contrario, nel nostro Paese sono innumerevoli i casi di società quotate che attraverso M&A (il tanto in voga merger and acquisition delle small e microcaps italiane) hanno cercato di espandersi dentro e fuori il proprio core business, comprando o fondendosi con altre società. La cosiddetta "crescita organica". Questa crescita, tuttavia, finisce spesso con arricchire soltanto chi organizza le trattative di M&A e penalizzare le singole società, indebitandole e sottraendo valore agli azionisti. Sono frequenti, poi, casi di società che comprano altre società riconducibili al compratore. Ciò è soltanto la punta dell'iceberg di una realtà, quale quella delle small e micro caps italiane che, salvo pochissimi casi, non riesce a creare valore per gli azionisti. Il lavoro dei management delle società quotate, del resto, è complicato in partenza perché da una parte bisogna soddisfare l'economicità dell'azienda e di tutte le sue componenti (forza lavoro, fornitori, clienti, creditori) e dall'altra l'investimento degli azionisti e degli investitori. Guardando alla storia delle società quotate in Italia nel segmento Aim si può notare come a maggiore crescita della realtà industriale di una società corrisponda un rendimento negativo per gli investitori. Un mercato impostato su una prospettiva di fondamentali non ha pazienza e prima o poi finisce col togliere ossigeno finanziario alle società. A maggior ragione in un segmento in cui debuttano sempre più matricole diluendo la già scarsa disponibilità di capitali. Uscire da questa impasse diventa sempre più difficile e una situazione quale quella che stiamo vivendo a causa del Covid-19 sembra aver dato il colpo definitivo colpendo con furia le attività delle società e le attese di ritorno dai relativi titoli.

Ma un modo per uscirne, un modo per garantire gli impegni assunti, in particolare con i dipendenti e i creditori, un modo che allo stesso tempo riesca anche a dare valore agli azionisti, esiste.

Il nucleo di una società quotata è il suo know-how, l'insieme di competenze e conoscenze di un business attorno al quale si sviluppano le attività della società. Una crisi finanziaria legata ad una situazione geo-politica potrà colpire il bilancio di una società, ma mai scalfire il suo know-how, anzi lo rafforzerà con nuovi input. Una rivoluzione tecnologica potrà rendere desueto il prodotto di una società ma spingerà i suoi ricercatori e sviluppatori a realizzarne uno al passo di quella rivoluzione partendo dai livelli tecnologici raggiunti. Il know-how è l'unica variabile all'interno di una società che cresce sempre, anche e soprattutto in momenti di crisi. La crisi sanitaria legata al Covid-19, tuttavia, sembra aver messo con le spalle al muro anche il know-how. A cosa servono le conoscenze e le competenze se l'attività economica è quasi o totalmente in stand-by e molti business sono già scomparsi e altri destinati a scomparire?

Peter Lynch è un'altra leggenda dei mercati finanziari. Il gestore americano del fondo Magellan ha spiegato in libri, pubblicazioni e interviste che il segreto per avere successo sui mercati finanziari è investire in base a ciò che si conosce. Per Lnych un dipendente di una pompa di benzina non deve mai investire in azioni bancarie ma concentrarsi sui titoli dell'oil perché di sua maggior comprensione: probabilmente non capirà nulla di tassi di interesse e politiche monetarie ma conoscerà a fondo i trend del prezzo della benzina, del petrolio, le dinamiche dell'offerta e della domanda.

Anche una società quotata può e deve investire sul proprio know-how. Il management di una società ha raggiunto un alto grado di competenza sul suo settore di riferimento e quelli contigui. La conoscenza, il know-how possono e devono essere messi a frutto per generare profitti. Le piccole società quotate hanno la possibilità di non restare soggetti passivi sui mercati finanziari in attesa che le condizioni di mercato le favoriscano. Hanno l'obbligo di generare ritorni economici a chi ha investito sulle azioni anche in condizioni sfavorevoli e tradando il proprio know-how possono riuscirvi. Tradare il know-how significa intervenire sui mercati finanziari conoscendo i trend del settore, lo stato competitivo, le prospettive e le difficoltà. Tradare e bene il know-how significa generare profitti costanti a beneficio dell'azienda e degli azionisti, dando luogo a una Crescita Finanziaria Organica.

La Crescita Finanziaria Organica è un concetto inedito, diverso dalla Crescita Organica sopracitata e più efficace. La società non si indebita o aumenta il capitale per acquistare una nuova società e puntare a target "finiti", ma utilizza una piccola parte delle sue risorse per crescere finanziariamente dall'interno verso target "infiniti".

L'iniziativa editoriale realizzata su Sincro in collaborazione con Clabo mira a spiegare questo nuovo modello.

Clabo non ha bisogno di presentazioni in quanto a storia industriale e solidità del business. E' una delle migliori realtà produttive del nostro Paese ed è stata tra le prime ad aver adottato appieno i protocolli di sicurezza e gestione economica per far fronte alla crisi del Covid-19. Con la chiusura generalizzata delle attività ristorative, ha subito reagito spingendo la linea Small Retail, intesa come offerta dei prodotti verso i consumatori. Se bar, gelaterie e ristoranti chiudono, le case e le comunità si riadattano e c'è necessità e voglia di vivere in ambienti comodi, pratici e belli con particolare attenzione ai servizi di ristoro. Tuttavia, il forte rallentamento dell'attività economica in generale e il difficile se non impossibile ritorno alla normalità. hanno convinto il management della società, in particolare il Presidente Pierluigi Bocchini, che, messa al sicuro la solidità dell'azienda, questo sia un momento storico propizio per accettare nuove sfide e provare altre strade. Pertanto il modello di Crescita Finanziaria Organica è stato accolto con curiosità e interesse.

Su Sincrosite.com sarà proiettata una strategia di trading su blue chips legate in modo diretto e indiretto al business di Clabo. L'operatività sarà sviluppata sulla base di conversazioni e briefing tra la redazione di Sincro e il management di Clabo e si avvarrà del modello di trading long/short realizzato da Sincro in cui singole posizioni si "sincronizzano" con il resto del fondo.

E' un'iniziativa inedita e pioniera con la quale si cercherà di mostrare come una società può creare profitti investendo e tradando direttamente sul proprio know-how, condividendo allo stesso tempo con la comunità finanziaria spunti di interesse sui settori coinvolti.

Paolo Santaniello

 

9 ottobre

 

Un estratto dalla copertura/vision su Clabo
"...A maggior ragione in un segmento in cui debuttano sempre più matricole diluendo la già scarsa disponibilità di capitali. Uscire da questa impasse diventa sempre più difficile e una situazione quale quella che stiamo vivendo a causa del Covid-19 sembra aver dato il colpo definitivo colpendo con furia le attività delle società e le attese di ritorno dai relativi titoli.
Un modo per uscirne, un modo per garantire gli impegni assunti, in particolare con i dipendenti e i creditori, un modo che allo stesso tempo riesca anche a dare valore agli azionisti, esiste"

 

6 ottobre

Procedendo alla chiusura del Sincro avviato il 1 agosto 2020 per dare spazio ad un'iniziativa con #Clabo

#todocambia

 

29 settembre

#newadventures #todocambia #clabo 

28 settembre 2020

Con #vision interiore, una società quotata può guadagnare in qualsiasi condizione degli scenari #todocambia #innervisions

25 settembre 2020

SMALL RETAIL significa che un prodotto che si vendeva ad operatori di un settore ora lo vendi anche ai consumatori

24 settembre 2020

#todocambia #clabo

 

23 settembre 2020

Inizio un rapporto di consulenza strategica con Clabo S.p.A., società quotata sull'Aim.

La consulenza, che si svolgerà in un arco temporale di tre mesi, mira ad apportare un contributo nella creazione di strategie comunicative, aziendali e corporative della società.

Nei prossimi giorni saranno comunicati più dettagli e condivisi spunti della consulenza.

In particolare, sarà introdotta la proiezione di un nuovo modello di approccio globale per una società quotata su cui ho lavorato nell'ultimo anno e che ha destato curiosità e interesse in Clabo.

Paolo Santaniello